Ritorno in SPA: Benessere in Sicurezza
Insieme ad Elda Ferrara SPA Manager di una realtà come Napoli
Racconto dalle emozioni di una Professionista.
Insieme alla riapertura di una SPA vi è anche quella che noi abitualmente chiamiamo un mondo tutto ancora da scoprire. Si parla spesso delle SPA più in voga del momento, di trattamenti magici e rituali di benessere che fanno gola alla curiosità di molti. Ma di una cosa che in questa chiaccherata che ho voluto fare oggi con Elda, è stata proprio quella di parlare di come lo ha davvero vissuto chi lo vive come me quel dietro le quinte di una SPA senza filtri, con assoluta naturalezza ed ancor di più con tanto tanto cuore ed amore per questo lavoro, il nostro che tanto custodiamo.
Ed anche se ascolterete e sentirete la pelle d’oca come Elda l’ha trasmessa a me, capirete un po’ di quella essenza di benessere a cui siamo abituati a vivere ed è stato per noi come se c’è l’avessero strappata senza nutrirne alcuna reale conoscenza. Io le parole che a cuore aperto Elda ha scritto ve le lascio leggere esattamente per come le ha scritte.
“Una lettera aperta da parte di una SPA Manager di un hotel di lusso di Napoli.
Cosa significa ripresa in SPA ai tempi del Covid-19.
Prima di tutto sconfiggere la paura di rientrare a lavoro, guardandoti intorno e sospettare di tutto e tutti. Il nemico è invisibile e questo sconvolge i piani di una mente razionale come quella umana.
Superata questa fase, ci si dedica a organizzare il reparto tenendo conto di una serie di normative regionali sull’ uso di indossare i DPI, modulazione degli spazi, formulazione di nuovi rituali d’accoglienza reception/cabina.
Si cerca di lanciare un messaggio di fiducia, di estrema sicurezza verso il prossimo.
Si cerca di programmare una stagione estiva, guardando oltre…ma ancora una volta il virus ci coglie impreparati.
I pronostici non sono stati dalla nostra parte. Il nostro target di riferimento non può viaggiare… Si rientra a lavoro, vestiti come esperti di CSI, si impara a respirare con fatica usando visiere e mascherine Ffp2. Si sopporta il sudore dietro camici monouso in TNT e ci si abitua ad avere il fiato corto dopo nemmeno 1 massaggio.
Si tenta di mettere a proprio agio l’ospite soltanto con uno sguardo e un tono di voce calmo e rilassato. E ci dispiace di non poter fare vedere il nostro sorriso.
Ci si abitua a turni di lavoro lunghi e a volte in solitudine per la mancanza di personale, per contenere le uscite del reparto.
Hai tutto il tempo per osservarti ed osservare.Si colgono i diversi stati d’animo delle persone: c’è chi continua ad avere un approccio irresponsabile al virus, chi non crede nella sua esistenza, chi vuole essere rassicurato che andrà tutto bene e che si fida di te, delle tue mani.
Passi più tempo a svolgere le pulizie, ed attorniati di detergenti, panni monouso, igienizzanti, lavando spesso sul pulito trasformandoti in una casalinga disperata piuttosto che a fare le mansioni che si addicono al tuo ruolo.
Si lavora osservando la massima pulizia e rispetto delle ordinanze e ti rammarichi che sia solo tu a farle rispettare.
Senti spa che aprono sauna, bagno turco a tutti senza preoccuparsi minimamente del distanziamento sociale, della sanificazione degli spogliatoi e dell’uso delle mascherine per gli operatori e degli ospiti.
Per le SPA degli hotel questi servizi devono restare solamente per gli in house guest.
E quindi perdi una fetta di clienti, perdi entrate inevitabilmente. La pulizia del viso, ci viene vietata ma gli altri centri, anche qui hanno fatto orecchie da mercante.
Ti accorgi di essere fortunata perché tu lavori, anche se a ore e stipendio ridotte mentre i tuoi colleghi sono in cassa integrazione e gli stagionali hanno lavorato solo 2 mesi o per lo piu sono rimasti a casa… Ti senti fortunata per il momento presente ma il futuro ha in sé una grossa incognita.”Ritornerò a fare il mio lavoro come prima?”
Una chiacchierata su uno stato d’animo di un lavoratore, un introspezione su ciò che non di dice. Dove di benessere è rimasto poco, se non la passione e l’amore per la SPA.
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