l’Incapacità di delegare
Se si immagina il leader ideale, questi dovrebbero avere molte competenze tecniche, ma soprattutto quella di far lavorare in autonomia i suoi coordinati per farne emergere le capacità personali. Che ne controlli la performance, correggendo gli errori e incentivando i successi; oltre al carisma personale tale che il leader venga ammirato e seguito da parte dei suoi collaboratori.
Ed insieme far fruttare un vero lavoro di squadra; questo è uno di quei momenti in cui ci si siede a tavolino, con tutta la squadra e si analizzano i vari punti, uno per uno; partendo dalla base e terminando con le soluzioni finali.
ASCOLTARE LA SPA SUPERVISOR
Il processo di cambiamento si basa fondamentalmente sulla prescrizione di delegare i compiti, controllare l’esecuzione e di intervenire sul collaboratore se questi non avesse eseguito bene il suo compito, ma per insegnargli come fare, senza sostituirsi a lui.
Tutto ciò avvenne progressivamente, partendo da obiettivi minimi in crescita graduale.
La trasformazione da leader incapaci a leader effettivamente in grado di delegare e controllare.
Trasformare la differenza in fiducia. Mettere le attività di più persone costruendo una catena produttiva in cui ogni operatore avesse una sua parte di responsabilità.
E sempre necessario l’intervento diretto di qualcuno esterno al progetto, che potesse lavorare non sugli aspetti lavorativi ed economici ma sulle dinamiche relazionali. Realizzando un intervento che può far cambiare nelle persone la disposizione nei confronti dell’altro.
Il far sapere alle persone che viene impiegato un esperto per migliorare la loro realtà produce, già di per sé, una predisposizione al cambiamento, come un medico che curerà facendo sentire meglio, per effetto dell’aspettativa che si viene a creare.
Contrariamente a ciò che comunemente si pensa; che non sono le organizzazioni a fare gli uomini, ma gli uomini a fare le organizzazioni.
“L’uomo non è figlio delle circostanze… l’uomo è colui che le crea.”